Il Parlamento Europeo:"Riconoscimento coppie gay"
Ieri, il Parlamento europeo ha stilato la relazione sui diritti fondamentali nella UE, pronunciandosi anche sui diritti delle coppie tra persone dello stesso sesso:"Coabitazione, unione registrata o matrimonio, permettono di tutelare meglio i diritti fondamentali delle persone Lgbt".
La relazione, approvata con 308 voti a favore, 229 contrari e 48 astenuti, invita gli 11 Paesi rimasti, dei 27 aderenti all'Ue,a legiferare in maniera tale che vengano garantiti i pieni diritti delle coppie gay e lesbiche.
"L'implementazione di valori quali la pluralità, l'uguaglianza di genere e lo stato di diritto si pone al centro dell'UE. È nostro dovere tutelare i diritti fondamentali e i valori per costruire una cultura dei diritti tra i paesi dell'Unione europea e le sue istituzioni", le parole della relatrice.
Il neo presidente nazionale di Arcigay, Flavio Romani, si è espresso in tal modo a riguardo: "L'approvazione della relazione sui diritti fondamentali nella Ue ci regala quest'oggi solo l'ultimo tra i pronunciamenti del Parlamento europeo a favore dei diritti delle coppie di persone dello stesso sesso, insieme all'invito proprio all'Italia a legiferare in materia. Siamo ormai in vergognosa solitudine tra gli 11 paesi europei su 27 a non avere alcuna legge che garantisca pieni diritti alle coppie di gay e lesbiche", inoltre afferma che, "Il pronunciamento di oggi è poi particolarmente importante perché dice a chiare lettere che 'coabitazione, unione registrata o matrimonio' garantiscono tutele e si configurano come "diritti fondamentali" delle persone Lgbt,e mette così a tacere coloro che insistono nel dibattito pubblico, soprattutto al centro e a destra, ma anche a sinistra, nel riferire esattamente il contrario. Questa presa di posizione del Parlamento UE rafforzerà di certo la nostra opera di vigilanza e pressione su tutti i partiti politici perché inseriscano nei programmi elettorali, e portino a compimento, quella rivoluzione dei diritti che auspichiamo da anni e che non deve essere ulteriormente rimandata. Solo il matrimonio garantisce alla coppie omosessuali la piena parità nei diritti che ci chiede il Parlamento europeo. Non sono bastati pride, manifestazioni, propaganda in Italia per far muovere qualcosa nel campo dei diritti, si spera che con questa netta sollecitazione dell'UE l'Italia si decida a prendere decisioni serie e concrete sui diritti Lgbt e a mandare a casa alle prossime elezioni la destra razzista e omofoba.
La relazione, approvata con 308 voti a favore, 229 contrari e 48 astenuti, invita gli 11 Paesi rimasti, dei 27 aderenti all'Ue,a legiferare in maniera tale che vengano garantiti i pieni diritti delle coppie gay e lesbiche.
"L'implementazione di valori quali la pluralità, l'uguaglianza di genere e lo stato di diritto si pone al centro dell'UE. È nostro dovere tutelare i diritti fondamentali e i valori per costruire una cultura dei diritti tra i paesi dell'Unione europea e le sue istituzioni", le parole della relatrice.
Il neo presidente nazionale di Arcigay, Flavio Romani, si è espresso in tal modo a riguardo: "L'approvazione della relazione sui diritti fondamentali nella Ue ci regala quest'oggi solo l'ultimo tra i pronunciamenti del Parlamento europeo a favore dei diritti delle coppie di persone dello stesso sesso, insieme all'invito proprio all'Italia a legiferare in materia. Siamo ormai in vergognosa solitudine tra gli 11 paesi europei su 27 a non avere alcuna legge che garantisca pieni diritti alle coppie di gay e lesbiche", inoltre afferma che, "Il pronunciamento di oggi è poi particolarmente importante perché dice a chiare lettere che 'coabitazione, unione registrata o matrimonio' garantiscono tutele e si configurano come "diritti fondamentali" delle persone Lgbt,e mette così a tacere coloro che insistono nel dibattito pubblico, soprattutto al centro e a destra, ma anche a sinistra, nel riferire esattamente il contrario. Questa presa di posizione del Parlamento UE rafforzerà di certo la nostra opera di vigilanza e pressione su tutti i partiti politici perché inseriscano nei programmi elettorali, e portino a compimento, quella rivoluzione dei diritti che auspichiamo da anni e che non deve essere ulteriormente rimandata. Solo il matrimonio garantisce alla coppie omosessuali la piena parità nei diritti che ci chiede il Parlamento europeo. Non sono bastati pride, manifestazioni, propaganda in Italia per far muovere qualcosa nel campo dei diritti, si spera che con questa netta sollecitazione dell'UE l'Italia si decida a prendere decisioni serie e concrete sui diritti Lgbt e a mandare a casa alle prossime elezioni la destra razzista e omofoba.
0 commenti: